Le viscere della mente

Ritengo  che l’aspetto più interessante del libro siano i tanti casi clinici riportati, in cui Antonino Ferro  ci mostra come lavora, lasciandosi andare alle fantasie e alle immagini che gli vengono in mente, andando oltre il significato più ovvio, anche se vero, rendendosi libero a racconti e immagini sempre nuove.

Segnalo , di seguito  i concetti più significativi del testo.

L’Autore sostiene che la “regola fondamentale” potrebbe essere sognare la sensorialità, per essere sempre più a contatto con l’inconscio. La capacità di réverie dell’analista è la sua capacità di trasformare in immagini le quote di sensorialità provenienti dalla situazione e dall’atmosfera analitica.

Una seduta va trattata come un sogno prodotto assieme da analista e paziente, che si alternano nel dare senso compiuto agli scarabocchi sonori proposti dall’altro, “come nel gioco degli scarabocchi proposto da Winnicott.” Ogni personaggio che compare in seduta, non necessariamente antropomorfo, descrive il funzionamento in atto delle due menti.

L’importante è aprirsi a narrazioni impreviste o inattese, non avere aspettative o previsioni per i racconti che prenderanno vita.

La funzione dell’analista è sognare i pezzi mancanti di un sogno, affinché questo possa svilupparsi. La differenza tra le libere associazioni e le réverie è che queste ultime si caratterizzano per il contatto diretto con una immagine che si crea nella mente e da cui l’interpretazione trae ispirazione.

Secondo l’Autore ogni comunicazione del paziente in seduta può essere ascoltata premettendo a quanto dice “ho fatto un sogno”. Ogni narrazione, anche la più realistica, ci parla sempre del mondo interno del paziente.

L’autore ricorda che Bion ha fornito questo modello di funzionamento della mente in cui vi è una continua formazione di immagini, da parte della funzione alfa. Ci sono quote di sensorialità non alfabetizzate, non trasformate, che sono il centro di interesse dell’analisi. Funzionamenti inconsci e non mentalizzati diventano pensabili attraverso il fenomeno della trasformazione in sogno. Il fine dell’analisi è aiutare il paziente a sognare i sogni che non è stato capace di fare, in modo che fantasie, emozioni e figure prendano il posto degli agiti.

Un ascolto onirico permette di allontanarsi dal piano della realtà e di avvicinarsi all’ emozione sottostante. L’Autore ci ricorda che la realtà e la ricostruzione storica ci danno sicurezza, ma dimentichiamo che Chagall e Picasso ci mostrano una realtà più vera, che sa vedere oltre perché è emotivizzata.