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Presentazione: Mito, Sogno e Gruppo 2

Il n. 10 di Funzione Gamma completa e conchiude un trittico, esprimendo una realtà densa di significato e di salienza clinica. Perchè l’aver associato “sogno”,”mito” e “gruppo” consente di stabilire tra queste variabili rapporti reciproci, atti ad una sintesi che eccede il contingente, il qui ed ora, il puro dato ecologico, per assurgere ad una etologia che si allarga a sfere indefinite. Secondo questa prospettiva sognare non basta; perchè il “sogno”, preso in isolamento si conchiude in un circolo ermeneutico che piega la parabola della vita, trasformandola in cerchio ripetitivo di se stesso. A sua volta il “mito”, se inteso come barriera del sogno, del pensare e dell’immaginare allo stato nascente, si rivela come un “passaggio all’atto” aperto a tutte le avventure, anche le più distruttive in quanto trasformabili in fanatismo. E il “gruppo”, se si declina in una dimensione che elimina il soggetto e il suo pensiero, elimina la sognabilità condivisa del gruppo, trasformandolo in una trappola che isterilisce e soffoca. Perchè “sogno”, “mito” e “gruppo” sono le figure e le versioni interconnesse da un’unica esperienza vitale, rese omogenee e comunicabili da un modello di inconscio che nasce prepotentemente da esse: non un inconscio personale e neppure un incontro dialettico di inconscio personale e sociale, ma sostanza di un unico inconscio sovra- e trans- personale, un volano che informa e costituisce l’entelecheia significativa della vita. Questo è stato il risultato, inaspettato ma auspicato, del multi-sfaccettato contenuto del Congresso presentato in questo numero di Funzione Gamma; che si è tutto svolto in questo orizzonte.