Articoli

“Emergenze borderline. Istituzione, gruppo, comunità”

a cura di Cono Aldo Barnà e Giuseppe Corlito. Franco Angeli editore 2011

Il libro, a cura di Cono Aldo Barnà e di Giuseppe Corlito, è il risultato di una ricerca effettuata da un gruppo di lavoro del Dipartimento di Salute Mentale di Grosseto, nato come gruppo di supervisione sulle patologie borderline. Il testo è costituito dai contributi dei componenti del gruppo ed evidenzia come una supervisione decennale con uno psicoanalista è riuscita a far diventare più affiatato e omogeneo un gruppo e a mobilitare le capacità di cura dei vari operatori. La patologia borderline comporta reazioni emotive molto forti e divisioni nei gruppi di cura. Il riunirsi con un supervisore esterno ha aiutato a superare le difficoltà interne e ha portato a convogliare le energie in un progetto comune. Il clima affettivo costituitosi nel gruppo di lavoro e lo studio condiviso degli scritti della letteratura nazionale e internazionale sulla patologia borderline hanno permesso lo svilupparsi di un modello comune, malgrado la formazione diversa dei vari operatori. Questi sono così riusciti a sopportare pazienti frustranti e attaccanti; questa patologia è diventata fonte di ricerca ed è stato messo a punto un modello di lavoro utile per tutti i pazienti del servizio. La supervisione del gruppo di lavoro, condotta da uno psicoanalista, ha permesso la ricostruzione psicogenetica del disagio dei pazienti e l’ elaborazione delle dinamiche interne al gruppo stesso. Come sottolinea Barnà, c’è sempre una doppia richiesta che viene fatta da un gruppo di lavoro ad un supervisore: migliorare la comprensione del caso e risolvere le dinamiche conflittuali del servizio.

Continua a leggere

PicassoSaltimbanchi

Le culture del sogno: una prospettiva antropologica

Abstract

Il sogno nelle società antiche e tradizionali in modalità diverse a seconda dei contesti storici e culturali si manifesta nelle istituzioni culturali (rituali magico-terapeutici, rituali di iniziazione, cerimonie sciamaniche, ricorso a sentenze oracolari), che possono essere considerate come i luoghi sociali in cui il sogna approda ad un senso e che fondano la struttura e l’identità dei diversi gruppi (Douglas, 1990). Continua a leggere

PicassoSaltimbanchi

Dal Non-luogo al mito del Noi-comune: l’esperienza di un gruppo di base (operatori sanitari, operatori non-sanitari, pazienti) in una comunità di persone a patologia grave come ingresso in una storia dell’In-comune

Abstract

L’esperienza su cui mi confronto oggi nasce in una comunità situata in una città del nord Italia, che ospita 13 pazienti a patologia psicotica grave. La comunità non si caratterizza come struttura riabilitativa, ma piuttosto come una casa comune: operatori e pazienti svolgono pertanto congiuntamente i turni di pulizia e di gestione della casa, svolgendo invece le eventuali attività riabilitative Continua a leggere

PicassoSaltimbanchi

Una comunità in viaggio

Abstract

Da circa un anno, cioé da quando si è ipotizzato il progetto di comunita’ terapeutica, la responsabilità della struttura é stata data ad uno psichiatra, (psicoterapeuta psicoanalitico ) a cui sono stati affiancati uno psicologo (analista di gruppo ed esperto in dinamiche istituzionali), uno psicologo clinico medico (psicoterapeuta psicoanalitico, esperto di fenomeni gruppali), uno psichiatra (psicoterapeuta con una formazione specifica in psicodramma analitico ).  Gli category  sono due psicologi, uno conduce uScarica l’intero articolo in pdfn gruppo esperienziale con gli operatori della struttura, l’altro partecipa settimanalmente al gruppo di organizzazione e progettazione. Descriveranno brevemente alcune tracce delle esperienze di questi due momenti gruppali. Gli category partendo dalle esperienze gruppali, rilevano come in alcuni punti compaiono fantasie simili a quelle che si verificano in gravidanza: ciò ci pare supportare l’utilizzo della metafora,(l’educatrice che propone il lavoro sul giardino forse testimonia una fantasia di cura di qualcosa che sta crescendo, il mentale del gruppo, la possibilità di lavorare in modo terapeutico con i pazienti, i pazienti fig, la comunità terapeutica.

Scarica l’intero articolo in pdf