Articoli

GiocoLegame

La mente in gioco e i legami di gruppo. Quando il gioco può curare e i legami diventano creativi

Abstract

Attraverso il materiale clinico, tratto da gruppi terapeutici tenuti in un servizio ASL per l’età evolutiva di Roma, si segue lo snodarsi del pensiero gruppale, dove il gioco individuale incontra, scontra e intreccia quello collettivo, aprendo la mente ad una creatività multiforme.
I bambini che partecipano ai gruppi presentano quasi sempre una fragilità dell’io, che li rende particolarmente ansiosi e difesi di fronte agli altri, alle difficoltà ed agli imprevisti, con scarsa regolazione degli impulsi, poca presa sulla realtà. Il piccolo gruppo offre loro un luogo dove poter ri-modellare i comportamenti, le relazioni con gli altri e con le cose, in una cornice dove si lavora sull’immaginario, l’emozione e l’incontro, alla ricerca di nuovi modi per gestire l’esperienza. Il gioco della mente, individuale e collettivo, aiuta a svincolarsi dalle coazioni e dai circoli viziosi delle paure, permette di immaginare nuove strategie e trame narrative, interpretando parti o ruoli diversi. Continua a leggere

Donne

Il mondo onirico femminile nei fotomontaggi di Grete Stern

Abstract

Grete Stern fu una fotografa e grafica tedesca, essendo di origini ebraiche con l’ avvento del nazismo dovette migrare in Argentina. Nel 1948 iniziò a collaborare alla rivista Idillio di Buenos Aires, rivista diretta prevalentemente al pubblico femminile. Il compito della Stern era quello di rappresentare i sogni delle lettrici,che venivano raccontati nelle lettere indirizzate al professor Gino Germani, attraverso il fotomontaggio. Essa cerca e crea nuove immagini che le consentono di separarsi dal mondo del reale per mostrare un’ idea o una parte del mondo interiore. Nella sua opera rappresenta ciò che è il sogno attraverso un lavoro critico ed unico che, nel contempo, registra le inquietudini delle donne dell’ epoca nella società argentina: descrivendo con humour, ironia e partecipa drammaticità la discriminazione e i convenzionalismi. Continua a leggere

Senso

“Ma il gruppo c’è?” Spunti di riflessione su un’esperienza analitica di gruppo con pazienti “complessi”

Abstract

Nel paziente psicotico l’eccessiva rigidità degli affetti (narcisismo) e l’assenza di un pensiero ‘come se’ (capacità di simbolizzazione), rendono arduo per l’analista costruire un’alleanza terapeutica e un rapporto di transfert.
Nelle fasi iniziali del gruppo la sensorialità e la corporeità presenti nel campo gruppale potrebbero giocare una funzione significativa per avviare il processo terapeutico. Infatti, se l’analista si accosta nel gruppo e attraverso il gruppo, alla sofferenza psicotica considerando non come ostacoli le dimensioni della corporeità e della sensorialità messe in campo dal paziente ma come disponibilità presenti in quel momento (nell’hic et nunc dell’incontro), egli ha la possibilità di accedere a un livello di comunicazio Continua a leggere