Articoli

Campo

Psicoanalisi e campo: l’esperienza dell’alterità

Abstract
Freud sottolineò che la necessità di fare “esperienza dell’inconscio” è l’elemento fondamentale e distintivo di un analista.
La psicoanalisi è un metodo, un dispositivo asimmetrico che ha in seno il germe del gioco di relazioni che definisce questa esperienza.
Come nuova forma di legame sociale, di campo, promuove un’esperienza radicale di alterità.
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PicassoSaltimbanchi

Icone oniriche: costruzione di significato, valore e senso in gruppo

Abstract

Le icone evitano la disintegrazione del transgenerazionale, favorendo il passaggio dalla continuità mentale con il mondo psichico familiare alla discontinuità mentale con lo stesso, necessaria per lo sviluppo di un’Alterità che sia scoperta di “ciò che di diverso c’è in me”. Continua a leggere

Bion

L’esperienza dei mistici e quella dello psicoanalista dal vertice di Bion

Abstract
L’autore propone di esplorare l’affermazione che alcune condizioni mentali di accesso alla esperienza mistica possono fare parte del vissuto psicoanalitico. Questo avvicinamento conferisce allo psicoanalista la possibilità di impiegare elementi della disciplina di alcuni mistici per pensare la esperienza della seduta, senza che questo significhi uguagliare le due situazioni, o intendere la Psicoanalisi come un atteggiamento religioso o mistico. A Bion, non passò inosservata questa vicinanza, arrivando ad affermare che i fatti psicoanalitici possono essere espressi adeguatamente, prendendo come modello l’esperienza dei mistici. Nel prenderla come modello, egli l’usa come costruzione provvisoria per dare significato ai fatti osservati nell’esperienza con il 

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MiroMente

L’incontro con l’altro nella relazione di coppia: il luogo della reciprocità

Abstract

La tesi che abbiamo perseguito in questo saggio vuole, appunto, mettere in evidenza le caratteristiche della “coppia” come uno dei luoghi privilegiati nel quale osservare le modalità attraverso cui i partner, in virtù di continui processi regolativi non-consci, giungono a far esistere una terza dimensione, un campo, la loro stessa relazione che in quanto oggetto proprio e condiviso, al confine tra il Sé e l’Altro, si costituisce come un terzo polo regolativo che può essere riconosciuto come proprio da entrambi i membri della coppia e restituire loro in tal modo un senso di coerenza interna. Continua a leggere

MiroMente

Per una terza topica dell’intersoggettività e dell’individuo all’interno dello spazio psichico comune e condiviso

Abstract

La questione di una terza topica fu un tema forte dell’ultimo Congresso degli psicoanalisti di area francofona. Il dibattito che sta alla sua base conduce essenzialmente alle relazioni tra la configurazione del mondo interno di un soggetto e le relazioni ch’egli ha intrattenuto con i suoi primi altri, i genitori, la famiglia. Bisogna sottolineare che questo punto di vista teorico è focalizzato sulla pratica della cura individuale. Dal momento in cui il dispositivo psicoanalitico si estende a situazioni plurisoggettive, come il gruppo, la famiglia, la coppia e le istituzioni, lo spazio psichico che vi si sviluppa ha una realtà specifica, comune e condivisa fra i soggetti che compongono queste entità. Dalle mie prime ricerche sull’apparato psichico gruppale (Kaës,1976) ho iniziato a costruire una terza topica fondata sull’articolazione fra la realtà psichica comune e condivisa, il mondo interno del soggetto singolo e lo spazio del legame fra i soggetti. Questa terza topica è diventata necessaria per rendere ragione del modo secondo cui il soggetto si forma nell’intersoggettività come soggetto dell’inconscio, e della parte che questo soggetto prende nella formazione della realtà psichica comune e condivisa Continua a leggere

MiroMente

Il luogo dell’Inconscio non é solo la mente individuale: modelli teorici a confronto

Il rapporto tra la configurazione del mondo interno e le relazioni interpersonali dell’individuo è oggetto di un ampio dibattito nel mondo psicoanalitico. Tale dibattito ha reso possibile aprire il lavoro clinico a nuovi settori d’intervento, nei quali l’oggetto non è più soltanto il singolo individuo, bensì le sue relazioni, con un genitore – nella psicoanalisi infantile – con il partner, con la famiglia – nella psicoanalisi di coppia o familiare, con i membri di un gruppo. Ciò ha implicato non solo la rilettura dei modelli e della teoria della tecnica, ma ha portato all’individuazione di una nuova tipologia di pazienti e un nuova visione della psicopatologia.

Nei modelli psicoanalitici attuali vi è, infatti, maggiormente l’idea di un rapporto più stretto tra il profilo del mondo interno (oggetti interni, sé, intersoggettività) e l’enactment sulle relazioni reali per cui le relazioni interpersonali divengono lo scenario su cui viene appoggiato il mondo interno (Person, Cooper, Gabbard, 2005). Questo aspetto è evidente nel rapporto tra organizzazione interna del genitore e relazioni con i figli, organizzazione interna del partner e relazione di coppia ed indubbiamente nei fenomeni che “si accendono” nei gruppi (Lieberman, Van Horne, 2005; Neri, 2005, 2007; Eiguer, Granjon, Loncan, 2006; Kaës, 2006; Fonagy, Target, 2007; Santona, Zavattini, 2007; Zavattini, 2006). Continua a leggere