Articoli

TraumaGruppo

Violenza sociale e migrazione: l’emergenza delle tracce traumatiche in un gruppo Photolangage®

Abstract

In un contesto di violenza sociale e di grande precarietà, i flussi migratori contemporanei rimettono in questione i nostri dispositivi di cura e in particolare il setting individuale. La questione riguardante i potenziali traumi legati a una migrazione forzata ci confronta, inoltre, alla complessità del quadro clinico in contesto transculturale. Attraverso un dispositivo originale che prevede l’uso della mediazione delle immagini in un gruppo di richiedenti asilo, cercheremo di mostrare come il ricorso alla terapia di gruppo, da un lato, e alla mediazione fotografica, dall’altro, possa rivelarsi un apporto fondamentale per rilanciare i processi associativi e di rappresentazione degli affetti e fare emergere le tracce traumatiche sottostanti.

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Il trattamento in gruppo di pazienti tossicomani, con oggetto mediatore: l’applicazione del Photolangage. Intervista a Claudine Vacheret

Domanda. Prof.ssa Vacheret, cosa ne pensa della cura di pazienti tossicomani?
Quale terapia risulta essere più appropriata, una terapia di gruppo o una individuale?

Claudine Vacheret. E’ evidente che con i tossicodipendenti una terapia di gruppo sia migliore poiché hanno enormi difficoltà con la mentalizzazione. Preferiscono “mettere in atto” piuttosto che “pensare”. Dal momento che non riescono a parlare dei propri sentimenti ed affetti è necessario per aiutarli, predisporre un setting con una mediazione. In questo modo parlano dell’oggetto e non di se stessi. Continua a leggere

PieroSogno

Il Photolangage: un metodo gruppale a veduta terapeutica o formativa

Abstract

Il testo affronta e sviluppa il tema del Photolangage come metodo utilizzato nel gruppo a fini terapeutici e formativi. Un breve excursus presenta il metodo successivamente descritto nei suoi aspetti fondamentali e nella sua applicazione. Il metodo si caratterizza per l’utilizzo di un Continua a leggere

Seduta di Photolangage con adolescenti affetti da lieve ritardo mentale

Abstract

Avendo avuto la possibilita’ d’incontrare adolescenti con ritardi mentali (ritardo lieve) all’interno di un’ istituzione di rieducazione specializzata, l’autrice ha immediatamente constatato l’interesse d’introdurre dei supporti alla relazione clinica. Trattandosi per la maggior parte di deficit di tipo intellettuale, di linguaggio, questi adolescenti si trovavano fortemente privati nell’assumere un ruolo d’interlocutore nello spazio di un colloquio utilizzando il solo canale verbale. E’ poi considerata la preoccupazione insistente delle équipes  educative nei confronti di questi adolescenti visti come incapaci di proiettarsi nel futuro. Questi due o Continua a leggere

Photolangage©: uno spazio di gioco per rimettere in moto la psiche

Abstract

Il nostro lavoro, in quanto psicologhe cliniche, si svolge all’interno di una struttura residenziale per anziani fisicamente o psicologicamente non autosufficienti, tra questi alcuni sono affetti da forme di demenza senile come Alzheimer o altro.
Ad un certo punto della nostra esperienza, abbiam Continua a leggere

La funzione del vuoto in un gruppo Photolangage.

Abstract

Questo breve articolo, costituisce una piccola parte di un interessante lavoro di ricerca svolto durante l’anno accademico 1998-99 all’Università Lumière di Lione in collaborazione con la Prof.ssa Claudine Vacheret e il Professor Bernard Duez.
L’interesse per l’argomento nasce con la partecipazione (in veste di tirocinante) ad un gruppo mediato dal metodo Photolangage che si è svolto all’internodell’istituzione Continua a leggere

Il confine perduto: esperienze di ricerca con il Photolangage

Abstract

Questo lavoro ha la finalità di riflettere su esperienze di cura effettuate all’interno dell’istituzione sanitaria, con la tecnica psicoterapica di gruppo del Photolangage. Nel procedere all’analisi di queste esperienze è necessario introdurre alcune considerazioni generali sul contesto istituzionale, Continua a leggere