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Premessa, “L’adulto nei gruppi con bambini e adolescenti 2”

Il gruppo psicoterapeutico con bambini e adolescenti ha una caratteristica di fondo: è quella-messa in rilievo da Francois Sacco-nell’articolo d’apertura di questo secondo numero che dedichiamo al tema dell’adulto in queto tipo di gruppi – d’essere “l’incontro dell’adulto con partecipanti in età evolutiva”. Sacco ritiene che questa connotazione, determinante per questo tipo di gruppi, non sia scindibile da un ‘altra a cui lo psicoanalista e psicodrammatista di gruppo francese, ma italiano d’origine, tiene molto:il gruppo sarà anche il luogo dell’”incontro tra una sessualità evoluta e una sessualità in divenire”. Il punto di vista di cui Sacco si fa portatore ci sembra quello di chi guarda alla sessualità infantile non come a “una semplice tappa dello sviluppo” ma come al “fattore essenziale organizzatore della psiche” (Sacco, 2002). Continua a leggere

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L’adulto e il gruppo in età

Abstract

L’adulto, il bambino il ragazzo, l’adolescente, il gruppo, prospettive terapeutiche sull’incontro dell’adulto con i gruppi dell’età evolutiva, breve introduzione ai nostri lavori per articolare l’istituzionale, il Gruppale, l’individuale. Da molto tempo gli storici della psichiatria hanno notato il rapporto evidente fra la patologia individuale e la struttura sociale, anche se il sintomo individuale e il sintomo sociale non sono in rapporto lineare. Se si guarda alla clinica di oggi, per esempio a quelli che chiamiamo i casi limiti o a tutto quel che s’accompagna al tema della depressione, questi casi sono forse da considerare come il sintomo d’una sociétà senza progetto, senza speranza, se non quello d’una soddisfazione nell’immediatezza. Il sentimento che abbia Continua a leggere

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Dalla trottola alle parole: conduzione e trasformazione in un gruppo terapeutico di bambini.

Abstract

Nella mia esperienza con i gruppi di bambini (età di inizio: 4-5 anni, bambini con un livello intellettivo nei limiti della norma e con blocchi evolutivi più o meno gravi: a volte viene inserito anche un bambino con struttura psicotica di personalità) ho rilevato che i conduttori svolgono funzioni diverse, a seconda del momento del gruppo, funzioni che cercherò di illustrare attraverso la storia di questo gruppo.
Vorrei specificare che tali funzioni in un modello di sviluppo a spirale si intersecano e si sovrappongono permettendo al gruppo di bambini il passaggio, e l’integrazione, da modalità di comunicazione sensoriale, motoria, corporea degli affetti a modalità di comunicazione verbale, utilizzando come ponte la transizionalità del gioco.
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Finzione e realtà per la coppia terapeutica

Articolo già pubblicato sul Quaderno n. 14 – luglio-dicembre 2001 dell’Istituto di Psicoterapia del Bambino e dell’Adolescente di Milano edito dagli Istituti Poligrafici Internazionali Pisa-Roma

Abstract

La necessità di avere precisi limiti di tempo e un luogo in cui i processi possono essere contenuti è un requisito fondamentale per l’esperienza di gruppo. Vale a dire che un setting stabile con chiari limiti di tempo e di spazio deve venire rispettato e offerto all’esperienza di gruppo e alla mente della coppia di terapeuti. Il gruppo consente all’adolescente alcuni importanti movimenti dinamici, rendendo possibile lo spostamento sul gruppo dei pari dei conflitti di dipendenza infantile irrisolti Continua a leggere

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L’adulto terapeuta nei servizi: fra genitori e istituzione

Abstract

Si vuole indicare come alla base dell’Istituzione, che ha come obiettivo la salute mentale, si ritrovi paradossalmente un funzionamento psichico di stampo primitivo, quindi infantile. Questa posizione infantile sembra costituire il collante dei tre oggetti originari: Istituzione, terapeuta, genitori. I tre oggetti infatti si ritrovano uniti da una stessa appartenenza e da un’area comune condivisa, legati da intense interrelazioni dinamiche, tutte caratteristiche proprie di un gruppo. Si potrebbe allora ipotizzare il Continua a leggere

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Il terapeuta e il gruppo d’adolescenti devianti

Abstract

Ho scelto di parlare di un reato sessuale, perché mi sembra particolarmente interessante seguire l’elaborazione che ha avuto in gruppo un reato contro la persona e non contro la proprietà, che rappresenta il più diffuso tipo di reati degli adolescenti.
E’ anche interessante per descrivere la difficoltà della posizione del terapeuta che non solo rappresenta un adulto nei confronti degli adolescenti, ma anche una donna di fronte a maschi. Continua a leggere

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Da soli o in coppia? Problemi e risorse di due diverse modalità di conduzione dei gruppi

Abstract

Gli aspetti teorici e clinici collegati al tema della co-terapia/monoterapia nella conduzione dei gruppi terapeutici, sono trattati in questo articolo con riferimento alla letteratura e al materiale clinico riportato. Il confronto tra mono-terapia e co-terapia va proseguito tenendo conto del fatto che esse vanno considerate non come dispositivi intercambiabili, ma come due tecniche fondamentalmente diverse, con possibilità di applicazione diverse, a seconda delle esigenze a cui il terapeuta è chiamato a rispondere. Pierre Privat e Dominique Quélin-Souligoux (1) scrivono a tal proposito: “ci sembra che … per facilitare l’organizzazione dì nuove relazioni Continua a leggere