Campo

Presentazione al numero

L’Associazione Psicoanalitica di Buenos Aires, APdeBA ha compiuto trentacinque anni nel 2012.
Si è radicata nel contesto psicoanalitico e culturale della nostra comunità e collabora in modo significativo con le organizzazioni nazionali ed internazionali di cui fa parte.
Una delle risorse intellettuali più importanti di APdeBA è la sua caratteristica d’istituzione aperta e pluralista, in cui convivono professionisti che sviluppano interessi distinti e che fanno parte di differenti orientamenti psicoanalitici, condizione che in molte occasioni consente ricchi e fruttuosi interscambi.
L’apertura e il pluralismo istituzionale di APdeBA sono il prodotto di una tendenza che è stata sostenuta nel corso degli anni e costituiscono attualmente una valida caratteristica che contraddistingue l’associazione.
APdeBA è andata acquisendo già da molti anni un’importante collocazione a livello interistituzionale e internazionale, mettendosi in relazione con altre istituzioni gemellate, così come con le istituzioni internazionali di cui fa parte, principalmente l’IPA e la FEPAL, distinguendosi, allo stesso tempo, nell’occasione di congressi argentini, latinoamericani e internazionali a cui i suoi membri hanno partecipato.
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I gruppi nella costituzione soggettiva adolescenziale. Considerazioni sul disegno di un bambino di 12 anni e sui suoi commenti 50 anni dopo

Abstract
Nel periodo compreso tra la pubertà e l’adolescenza il gruppo rende possibile e favorisce il cammino verso la soggettività, attraverso i giochi di identificazioni reciproche che danno un sentimento di pertinenza al collettivo. Questo lavoro mette in evidenza la possibilità di arrivare a pensarsi come simili, ma anche differenti, rispetto ai partecipanti del gruppo, compagni di viaggio nel fondamentale lavoro di passaggio dall’endogamia all’esogamia, garante dell’esistenza di un ordine culturale costitutivo del discorso e del collettivo sociale che definirà un mondo, le cose che in esso si incontrano, le relazioni di queste cose tra loro e con gli individui che abitano questo mondo. Continua a leggere

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Il gruppo interno come modello della mente

Abstract

A partire dalla differenziazione tra  psicoanalisi del vincolo e  prospettiva vincolare della psicoanalitica, la  nozione di Pichon-Riviere – poco utilizzata e conosciuta – di gruppo interno appare come la considerazione teorica che maggiormente si adatterebbe a quest’ultima prospettiva.
Implica una riformulazione del concetto dell’uomo in relazione con la società e la cultura di appartenenza e, conseguentemente, implica anche un cambiamento di enfasi nelle teorizzazioni classiche. In ultima istanza, si considera lo psichismo, nell’ambito della psicoanalisi, come la risultante dell’incontro tra la disposizione biologica e l’impronta socio-culturale mediata attraverso i principali gruppi umani.
In tal senso, più che vedere il conflitto nei termini di opposizione tra pulsione e cultura, secondo quanto sostenuto da Freud, lo si intende sottolineando l’importanza dei conflitti derivati della vita dell’uomo nella sua cultura di appartenenza.
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Riflessioni su un racconto: i processi di cambiamento e la riorganizzazione identificatoria

Abstract

Viene presentata una narrazione che non corrisponde ad una situazione analitica ma è testimonianza della necessaria presenza di un “altro” con capacità di Reverie, per poter contenere e creare uno spazio di significati che renderebbero possibile l’elaborazione e la rielaborazione dei fenomeni dell’esperienza vissuta in una trama simbolica. Il racconto riflette la storia e l’esperienza emotiva vissuta da un ragazzo di 19 anni nel momento storico che si riferisce al disastro dell’ordine economico, politico e sociale provocato dall’invasione nazista in Polonia.
La riflessione è focalizzata sul cambiamento psichico e sui processi di riorganizzazione identificatoria in esso implicati.
Sottolineiamo che questa storia non può essere compresa solamente attraverso un punto di vista intrapsichico, con le strutture e le funzioni ad esso pertinenti. Continua a leggere

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Campo gruppale e contesto scolastico. “Quando la società ha prurito ci si gratta a scuola”

Abstract

Abbiamo scelto questa frase iniziale come titolo al nostro lavoro perché crediamo che dia conto di alcune credenze inconsce che sono condivise dai gruppi sociali che costituiscono la comunità, tra genitori, giornalisti, docenti, studenti, politici, governanti.
Attraverso una lettura bioniana, potremmo dire che questi gruppi evidenziano convinzioni che li fanno funzionare come gruppi in assunto di base, sia perché la scuola ha un Leader rappresentante o che incarna un Messia che risolve tutto, sia perché diventa pericolosa e deve essere oggetto di Attacco, non rispondendo, in definitiva, alle aspettative in essa depositate. Questo aspetto è ciò che incontriamo nei discorsi e nelle rappresentazioni oggetto del nostro studio, dal 2005 al 2011, in una ricerca sulla “violenza nella scuola”.
La stessa ricerca ha avuto come focus d’interesse diversi livelli di insegnamento nella zona meridionale della provincia di Buenos Aires e nella zona nord-est della Capitale Federale.
In questo articolo, attraverso un punto di vista che sottolinea il concetto di campo, ci concentreremo su riflessioni che riguardano i gruppi che integrano il livello secondario di insegnamento ufficiale. Tratteremo le rappresentazioni collettive che hanno genitori, docenti ed adolescenti su ciò che “sentono, pensano e fanno in qualità di gruppi integranti dell’istituzione-scuola” quando si verifica un incidente critico nello scenario scolare.
Abbiamo realizzato inchieste, colloqui ed osservazioni partecipanti sugli effetti dell’identificazione interpretata da ogni gruppo come “violenza” e su quali siano le sue pratiche per affrontarla, così come le proposte per fare prevenzione.
Per contestualizzare il tema della ricerca, ci interessava precisare da quando è emerso il problema della violenza scolastica e il concetto operante di bambino, adolescente ed adulto.
Per questo motivo abbiamo anche lavorato sull’archeologia e la storicizzazione della violenza e dell’adolescenza.
Malgrado un alto numero (210) di inchieste e colloqui, non è stato possibile fare una ricerca statisticamente significativa, ma una ricerca qualitativa ed esploratoria che identificherà le variabili e/o le dimensioni del problema.
Si è trattato di un lavoro interdisciplinare, per cui abbiamo costituito una rete tra il Dipartimento di Ricerca dello IUSAM (Istituto Universitario di Salute Mentale dell’Associazione Psicoanalitica di Buenos Aires) e l’ISFD (Istituto Superiore di Formazione Docente) di Avellaneda. Continua a leggere

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Il trauma nella nascita: caduti dal nido

Abstract


La nascita prematura è un fatto traumatico.
Il mio contributo propone di esplorare le innovazioni e le situazioni inedite, generate dai progressi tecnici, che mettono in evidenza gli elementi fondamentali per la sopravvivenza psichica del vincolo madre-figlio. In analogia con i racconti infantili sui nidi distrutti e gli uccelli salvati da folletti o fate, che li ricongiungono con i genitori, l’alta tecnologia e i neonatologi sarebbero gli attuali rappresentanti di questi salvatori. Come vivono i genitori questa situazione? Come si elabora? Continua a leggere

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Un processo psicoanalitico: dal sapere all’essere

Abstract
La concezione del processo psicoanalitico deriva dai modelli mentali con cui operiamo.
La prospettiva epistemologica dei fenomeni mentali considera l’emozionalità come fonte di significato dei vincoli e il germe dei pensieri che andranno a sviluppare l’apparato per pensare. Continua a leggere

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Psicoanalisi e campo: l’esperienza dell’alterità

Abstract
Freud sottolineò che la necessità di fare “esperienza dell’inconscio” è l’elemento fondamentale e distintivo di un analista.
La psicoanalisi è un metodo, un dispositivo asimmetrico che ha in seno il germe del gioco di relazioni che definisce questa esperienza.
Come nuova forma di legame sociale, di campo, promuove un’esperienza radicale di alterità.
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W.Bion, D.Meltzer: il pensiero sociale e il pensiero individuale in psicoanalisi

Abstract
Questo lavoro focalizza l’attenzione sulle idee psicoanalitiche che ,a partire da Freud, Ferenczi e M.Klein, furono sviluppate da Bion e Meltzer.
Bion sottolineò la grande importanza del predominio dei fenomeni gruppali fondanti una mentalità gruppale, come concetto che avrà una significativa correlazione con il livello e la dimensione politica. Continua a leggere

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Alcune note introduttive sullo sviluppo della psicoanalisi in Argentina

Abstract
La nascita e l’evoluzione del movimento psicoanalitico in Argentina, sia su un piano teorico-clinico sia su un livello istituzionale, configura la storia di un processo evolutivo complesso, in cui è possibile evidenziare come le influenze della psicoanalisi europea siano andate gradualmente a rappresentare la base culturale da cui molti category sono poi partiti per sviluppare un impianto metodologico al contempo articolato e creativo.
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