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Cesare Albasi. Psicopatologia e ragionamento clinico

Un interrogativo costantemente presente nella ricerca clinica è come trovare una risposta alle caratteristiche poliedriche e sfuggenti del mondo psichico, cercando di coniugare la molteplicità e fuggevolezza della mente con la necessità scientifica di fondare empiricamente la pratica clinica. L’esigenza di strumenti per pensare alla psicopatologia in un senso più ampio di quello riduzionistico legato alla tradizione categoriale e descrittiva, e utile al lavoro clinico, è il punto centrale della riflessione e della ricerca presentata in questo volume.

Cesare Albasi, membro della Associazione Studi Psicoanalitici (ASP) e della Società Italiana di Psicoanalisi della Relazione (SIPRe), è ricercatore e docente in Psicologia clinica presso l’Università di Torino, oltre ad essere uno stimato clinico (psicoterapeuta, analista relazionale, supervisore).Negli ultimi anni abbiamo potuto leggere (cfr. per esempio Attaccamentitraumatici. I Modelli Operativi Interni Dissociati, Torino 2006) le sueriflessioni sulla propria esperienza clinica negli scritti dedicati al trauma,alla dissociazione e alla psicoterapia psicoanalitica, che appaionoulteriormente valorizzati nel contesto del volume qui presentato dedicato alcominciamento del lavoro clinico sul caso, la valutazione della psicopatologia;e che (con il referaggio di Franco del Corno e Vittorio Lingiardi, curatori delPDM-Manuale Diagnostico Psicodinamico,oltre che del volume qui recensito cheesce nella loro collana di Continua a leggere

Forme del delirio e psicopatologia di Mario Rossimonti

Mario Rossi Monti ci presenta con questo testo una importante testimonianza legata alla più enigmatica ed emblematica forma della sofferenza della mente, che nel delirio raggiunge gli stati limite esperibili da un soggetto.

A partire dal titolo, il testo stimola a immaginare il delirio nelle sue forme possibili, aprendo verso la galassia di dimensioni espressive che esso può assumere a partire da una spinta interna capace di deformare e imprimere una forma nuova rispetto al pensiero antecedente alla comparsa del delirio stesso.

L’ introduzione dell’Autore coinvolge inconsapevolmente il lettore ainterrogarsi sulla propria posizione rispetto alle relazioni fra il propriopensiero scientifico e i legami con la comunità scientifica che lo condivide.Egli riflette sui legami fra epistemofilia e condivisione dei progetti concolleghi e amici, arrivando a presentare il testo come proprio, ma anche comeemergente dal proprio gruppo di lavoro scientifico\ emotivo di cui è parte. Sevent’ anni fa egli pubblicò l’ ultimo testo scritto da solo, intitolato“La conoscenza totale. Paranoia, scienza, pseudoscienza”, dedicatoai rapporti fra sistemi deliranti e sistemi scientifici, col presente testoegli torna, a raccogliere i pensieri propri e le idee che da questi pensieri sisono sprigionate nel tempo.

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