GruppoRito

Bebé « rivoluzionario », rito e famiglia

Abstract

I riti che celebrano i cicli di vita e i ritmi sociali compaiono sempre nella psicoterapia, specie di gruppo. L’ipotesi di questa comunicazione riposa sull’idea che l’evento nascita invoca il rito perché la nascita costituisce uno sconvolgimento, una rivoluzione, tanto per il bebé appena nato che per la famiglia che accoglie nel suo seno il nuovo membro. A partire da una serie di vignette cliniche basate sull’approccio psicoanalitico dell’osservazione del bebé secondo E.Bick, l’autore mostra perché i processi che invadono i soggetti durante quello sconvolgimento richiedono un appoggio e un contenimento da trovare nei processi sociali di condivisione del rito.

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Osservazione

L’approccio psicoanalitico dell’osservazione del neonato nella famiglia cosa fornisce al gruppo?

Abstract

L’autore spiega perchè l’osservazione del neonato nella famiglia, secondo il metodo di Esther Bick, rappresenta una risorsa per il lavoro associativo e la psicanalisi gruppale.
Illustra innanzitutto i differenti tipi di osservazione, per situare poi questa procedura al fianco di un processo soggettivante e ricorda l’importante ruolo dell’osservazione nella clinica istituzionale.

Presenta in seguito questa particolare formazione analitica, che segue la nuova concezione di M. Klein riguardo l’origine del transfert e le prime relazioni oggettuali infantili. I differenti tempi costituenti questo metodo, quello della trascrizione a posteriori di ciò che si è osservato e quello del lavoro associativo dei vari punti di vista durante una tavola rotonda, sono anch’essi al servizio del posizionamento che l’osservatore dovrà effettuare all’interno di una famiglia in cui è appena nato un figlio.

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BionPaint

Bion all’asilo-nido. Tre tappe di una teoria intersoggettiva

Abstract

L’autore analizza l’evoluzione delle opere di Bion prendendo in considerazione la relazione fra intersoggettività e simbolizzazione. Tre libri connotano tale evoluzione : Esperienze nei gruppi, Apprendere dall’esperienza, e Attenzione e Interpretazione. L’intersoggettività è dapprima il campo della simbolizzazione e diviene in seguito la condizione di una simbolizzazione specifica, primitiva, Continua a leggere

GiorgioneFilosofi

Il valore emozionale della narrazione e l’osservazione del bambino

Abstract

Collocare la narrazione fra questi due limiti, rappresentati dalla storia e dall’osservazione permette di mettere in rilievo il valore di sé come trama emozionale intersoggettiva. Ogni narrazione prende senso in rapporto ad una storia, ogni narrazione si nutre dei dati di senso e dell’attenzione all’altro. La temporalità psichica propria della narrazione non sarebbe la stessa della storicizzazione, ma neppure quella dell’attenzione o dell’osservazione. In questa comunicazione facciamo quindi l’ipotesi che la narrazione introduca nei legami una temporalità psichica a fronte del “fuori-tempo” delle ansie primitive. Appoggiandoci principalmente alla clinica infantile, consideriamo la narrazione come una capacità di rêverie (Bion) che acquista un valor Continua a leggere