GruppoRito

Introduzione al numero su “Gruppo e Rito”

Il piccolo gruppo psicoanalitico è esso stesso un rito che contiene le angosce individuali, consente di affrontarle nel gruppo, fornisce un’appartenenza e una possibilità di mutamento. Un paziente diceva, rivolto ai compagni, “noi non siamo sfigati, abbiamo il gruppo”. Il rito è accentuato dalla dimensione gruppale. L’appartenenza al gruppo consente di recuperare la propria storia infantile, di condividerla, anche quando è drammatica. In un gruppo il racconto di abusi sessuali subiti fu preceduto da un sogno in cui la paziente era nuda, sotto il cappotto, e commentando il sogno disse: “ora ci spogliamo tutti”. Le esperienze simili degli altri fanno sentire più umani, il rispecchiamento del gruppo, moltiplicato dai vari componenti, consente di sentirsi riconosciuti e con un valore. Le carenze vengono viste come riparabili, il gruppo fornisce l’esperienza di oggetto-sé, cioè la funzione di sostegno al sé, che era stata insufficiente.

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GruppoRito

Bebé « rivoluzionario », rito e famiglia

Abstract

I riti che celebrano i cicli di vita e i ritmi sociali compaiono sempre nella psicoterapia, specie di gruppo. L’ipotesi di questa comunicazione riposa sull’idea che l’evento nascita invoca il rito perché la nascita costituisce uno sconvolgimento, una rivoluzione, tanto per il bebé appena nato che per la famiglia che accoglie nel suo seno il nuovo membro. A partire da una serie di vignette cliniche basate sull’approccio psicoanalitico dell’osservazione del bebé secondo E.Bick, l’autore mostra perché i processi che invadono i soggetti durante quello sconvolgimento richiedono un appoggio e un contenimento da trovare nei processi sociali di condivisione del rito.

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GruppoRito

Gruppo e Rito

Abstract

Il testo attribuisce una serie di significati e funzioni distinti alla costruzione dei riti nel gruppo. Essi hanno sì valore sociale di conservazione coesiva, ma anche di spinta creativa a compiere esperienze nuove e non note, non già coerenti e coese.
Sono poste in questa prospettiva tre nozioni, e confrontate con tre opposte: quella del rito sociale che contiene e produce, contrapposto alla cerimonia che formalizza. La nozione di rito narrativo del sogno, quando è condiviso all’interno del gruppo. E infine la nozione di rito sociale come costruzione di contenimento e di contenuti condivisi, c

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GruppoRito

Un piccolo rito e tre fasi del processo di elaborazione in psicoanalisi di gruppo

Abstract

Partendo da un esteso resoconto clinico, porto l’attenzione su due questioni importanti per comprendere l’efficacia terapeutica del piccolo gruppo psicoanalitico. La prima è quella della relazione tra efficacia terapeutica e messa in opera di riti, che confermano il passaggio da una condizione ad un’altra nella vita oppure permettono la condivisione di esperienze che altrimenti potrebbero rimanere confinate in una limitata condizione privata. La seconda

GruppoRito

Risonanze e riflessioni sui lavori di Marinelli, Mellier e Neri presentati al Convegno “Gruppo e rito”

Abstract

Il tema Gruppo e Rito mi pare di particolare pregnanza in questo momento storico di profonda complessità con pericoli di chiusura nel proprio “particulare” che stimolano un narcisismo disgregante e pericoloso. Il piccolo gruppo analiticamente condotto non solo può essere un valido modello per affrontare le chiusure narcisistiche ma anche può curare in modo privilegiato il malessere contemporaneo, caratterizzato da inibizione delle funzioni preconsce di creatività e di simbolizzazione. Questa mancanza viene esaltata nei momenti di cambiamento profondo, di eventi mutativi, quali la nascita, la morte, le stagioni della vita, l’amore e la guerra. I riti sono importanti, per contenere, per dotare questi eventi di significato, riallacciando legami sostenitivi, sia per l’individuo sia per il gruppo tutto.

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Riti e ritualità cibernetiche nella comunità dei fratelli digitali: riflessioni teorico-cliniche

Abstract

Il presente lavoro si focalizza sul tema del rito in adolescenza. Inizialmente, viene discussa la funzione del rituale durante l’adolescenza e le relative trasformazioni puberali. Viene fatto cenno alla crisi del rito che caratterizza le società post-moderne e l’impatto che questo può avere sul percorso evolutivo dei più giovani. Attenzione viene inoltre data alle dimensioni rituali che possono venire a configurarsi tra gli adolescenti nel contesto del ciberspazio e dei videogiochi. Nello specifico, vengono distinti fenomeni che svolgono per gli adolescenti di oggi la funzione del rito e che sono al servizio dello sviluppo della persona, da fenomeni più francamente solipsistici e sintomatici di fragilità narcisistiche.

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Il corpo famigliare in esilio. Valore rituale della quotidianità

Abstract

L’esilio costituisce un fattore di rischio che si accresce quando il soggetto o la famiglia è particolarmente vulnerabile. A questa vulnerabilità si sovrappongono le condizioni estreme in cui si emigra durante questi ultimi anni. L’autore prende in considerazione quelle situazioni in cui non è solo un membro della famiglia a manifestare malessere, a livello psichico o somatico, ma il forte disagio viene espresso da tutti, genitori e figli. La clinica transculturale, sia che operi in ambito sociale sia in quello psicologico o sanitario, ha bisogno di strumenti per riconoscere, comprendere e prendersi cura del corpo famigliare sofferente. L’autore tenta di accostare due aspetti teorici rilevanti per la clinica: il concetto di legame (vincolo), così come formulato dalla psicoanalisi, e il valore rituale della quotidianità, un importante contributo della sociologia che accresce la nostra comprensione degli effetti traumatici della perdita improvvisa della continuità e la sua ricaduta sulla struttura dei legami.

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Riferimenti clinici al lavoro di gruppo con bambini e con adolescenti: il linguaggio del corpo

Abstract

Nel lavoro ci si interroga sul versante corporeo dell’accadere gruppale, sul linguaggio del corpo che esprime e significa gli affetti. Si presentano alcune scene cliniche, relative ad un gruppo di bambini e ad uno di adolescenti, che evidenziano lo svolgersi delle relazioni attraverso azioni capaci di dare forma comunicabile al pensiero. In questo esplorare un campo di forze collettive, in cui si incontrano conosciuto ed ignoto, si osservano i movimenti che il gruppo genera.

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