Articoli

Intercettare il sogno

Ho letto  l’ ultimo libro di Mauro Manica “Intercettare il sogno”
1– lo sento la prosecuzione del  suo pensiero  presente in “Ogni angelo è tremendo”
2- e ritrovo tanti temi che parlano di una lettura del lavoro dello psicoanalista, del sogno di psicoanalista-e-paziente, che mi hanno fatto fantasticare. Nel fantasticare (una delle mie risposte al libro), mi sono trovato a nuotare-naufragare nel mare di notte, che è troppo,  scorgo le luci della riva, che sono poche. Il nero mi sta intorno e  spaventa e sorregge, il nero che è intorno e, ancor di più là sotto e chissà chi lo abita,ora, mentre cerco di galleggiare e sono dentro a emozioni opposte, L, H, forse K  (mischiato a -K), sovrastate dalla trasformazione in O, io dibattuto tra la consapevolezza dell’hilflosigkeit ( davvero colgo l’impotenza fondamentale del piccolo (dell’) uomo)  e la forza della spinta a vivere, che mi dice di non andare laggiù, di sognarlo senza provarlo. Scorgo la riva, ascolto le trasformazioni del mio essere corpo che  chiede di non scivolare nel buio che invita, parliamo con il linguaggio dell’effettività.  Continua a leggere

SENSIBILIA 5 La vergogna / The shame

A CURA DI:Emanuele Antonelli; Manrica Rotili

Mimesis editore

Il libro è costituito da venticinque articoli di autori diversi che riflettono sul vissuto del sentimento della vergogna dal punto di vista filosofico, antropologico, letterario, artistico, politologico, psicoanalitico e religioso.
Tutti gli scritti evidenziano la natura relazionale di questo sentimento, che coinvolge lo spazio del sé e quello pubblico: la vergogna, infatti, è sempre legata allo sguardo altrui. Come sottolinea A. Ialenti, la parola proviene dal verbo latino vereor, che significa  “provare un timore rispettoso” ed è, quindi, connessa al riconoscimento di un altro. Tale significato appare in linea con quanto sostenuto da H. Kouth, secondo il quale la vergogna è il contrario dell’occhio scintillante di una madre che guarda il figlio. Anche Lacan, citato da F.Cimatti, sostiene che è attraverso la mediazione dell’Altro che è possibile accostarsi alla propria soggettività. Continua a leggere