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“Gruppo” di Claudio Neri

Oggi come nel 1995, l’anno della prima edizione, c’è una cosa che colpisce subito del libro di Claudio Neri, ancora prima di sfogliarlo, ed è il titolo: semplice, efficace, elegante. Costituito da una sola parola che sottende una moltitudine: Gruppo.
Come anche Phartenope Bion Talamo sottolinea ed approfondisce nella presentazione: <<Il titolo stesso, Gruppo, elegantemente essenziale, di questo libro di Claudio Neri, svela uno dei suoi aspetti più importanti, una sua caratteristica basilare, che non viene mai esplicitata in quanto tale. Neri qui sta parlando di un certo tipo di aggregazione umana, tanto comune in ogni tipo di società da far pensare che si tratti di una caratteristica della specie, per cui il suo discorso non si limita agli spazi angusti dei gruppi formati artificialmente per favorire il loro studio, ma si riferisce a tutti i gruppi umani, ferma restando la distinzione tra gruppo e massa.>>

Prima di entrare nel vivo della questione una piccola digressione personale: recensire questa nuova edizione del testo di Claudio Neri è qualcosa di emozionante. Lessi il testo da studente e lo trovai da subito interessante e soprattutto diverso. Era il 1997, l’ipertesto era nato da poco e le persone ancora leggevano i libri solo sulla carta, che era ancora il mezzo più usato, seguendo un continuum che andava dall’inizio alla fine. I social network non erano ancora stati inventati.
Il libro “Gruppo” anticipava i tempi, i riquadri di approfondimento presenti nelle Continua a leggere

Senso

Il corpo crea la testa: sensazioni, invenzioni e trasformazioni affettive in gruppi di bambini

Abstract

Il corpo, con il suo patrimonio di sensorialità, mimica e gestualità, è al centro della scena nei gruppi di bambini, fulcro dell’azione, dell’immaginazione, dell’invenzione, dello scambio. Attorno a questo stimolo e catalizzatore comune si attiva un percorso, sia individuale che collettivo, di continua creazione e ridefinizione dei rapporti tra corpo, mente e mondo esterno.

Perché la psiche possa arrivare ad essere realmente creativa e non si limiti ad adattarsi alla realtà, il bambino deve sperimentare attraverso il corpo l’intreccio del sensoriale con l’immaginario, della forma e del simbolo, giocando ruoli fantastici, che gli permettono di incorporare le qualità degli ogg Continua a leggere