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René Kaës – Intervento SIPP

a cura di Stefania Marinelli, Sergio Stagnitta, Walter Iacobelli, Marco Tramonte, Raffaella Di Donato

In questa sezione riportiamo l’intervento di René Kaës presentato alla SIPP e una breve introduzione della dr.ssa Rosa Romano Toscani.
Organizzato dalla Sezione Regionale SIPP – Lazio in collaborazione con i Dipartimenti di Salute Mentale delle ASL RMA E ASL RME. Aula dell’Accademia di Arte Sanitaria – Ospedale Santo Spirito – Roma 13/11/1999

Introduzione

Rosa Romano Toscani

Le forme della violenza, il coraggio e la necessità di parlare di violenza, di entrare nel vivo e all’interno di un tema scottante che influenza gran parte dei comportamenti sociali. Recenti Congressi stanno cercando di approfondire e Continua a leggere

René Kaës – Lezioni Romane – Lezione del 12/11/1999

a cura di Stefania Marinelli, Sergio Stagnitta, Walter Iacobelli, Marco Tramonte, Raffaella Di Donato

Lezioni tenute presso la Facoltà di Psicologia Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Cattedra di Teoria e Tecniche della Dinamica di Gruppo (prof. Claudio Neri)

Claudio Neri: Il lavoro di René Kaës si muove continuamente su due facce, una riguarda ciò che accade nel gruppo e l’altra riguarda che cosa questo implica nell’individuo, per cui si modifica la concezione che noi possiamo avere di esso. In questa lezione conclusiva ci parla di questo suo lavoro. Da rilevare è che il gruppo, il sociale e le gruppalità interne sono concetti trattati anche da altri autori, in Italia da Guido Napolitani.
René Kaës: Conoscete già una parte della problematica del gruppo interno, ieri ho presentato la formula di questo fantasma, questa formula generica può dunque svilupparsi in una azione attiva o passiva con la possibilità di una permutazione degli oggetti e delle persone della scena. Ho dimostrato ieri come il gruppo si costituisce a partire da un organizzatore psichico inconscio, uno di questi organizzatori e il fantasma che si sviluppa nel gruppo secondo questa formula. Ieri ho segnalato che per ogni partecipante questa formula generica è parziale. L’insieme della formula Continua a leggere

René Kaës – Lezioni Romane – Lezione Del 11/11/1999

a cura di Stefania Marinelli, Sergio Stagnitta, Walter Iacobelli, Marco Tramonte, Raffaella Di Donato

Lezioni tenute presso la Facoltà di Psicologia Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Cattedra di Teoria e Tecniche della Dinamica di Gruppo (prof. Claudio Neri)

Claudio Neri : Quella di oggi è una lezione molto importante non soltanto per i suoi contenuti specifici, ma anche per la strategia che propone perché attraverso il concetto di alleanze inconsce noi passiamo da una visione del gruppo semplicemente riunito in quella certa stanza, ad una visione di un gruppo che può essere anche nello spazio, ma anche nel tempo, un gruppo formato da persone che appartengono a generazioni diverse, un gruppo di un’istituzione con persone che hanno compiti diversi, quindi il concetto di gruppo di cui parleremo oggi, che parte dal considerare le alleanze inconsce, ci porta a considerare dei gruppi che non sono più limitati tanto dallo spazio e dal tempo, di cui evidentemente le nozioni i concetti che sono stati estratti lavorando, nel laboratorio del piccolo gruppo a finalità Continua a leggere

René Kaës – Lezioni Romane – Lezione del 10/11/1999

a cura di Stefania Marinelli, Sergio Stagnitta, Walter Iacobelli, Marco Tramonte, Raffaella Di Donato

Neri: II dottor Kaës, fin dal inizio si è impegnato a costruire una psicologia di gruppo che non si confonda con la psicologia individuale, cioè a vedere come e in che modo il fatto di essere un animale sociale partecipante ad un gruppo, corrisponda ad un modo particolare di formarsi della mente e della personalità umana. Quest’approccio, che differenzia la psicologia del gruppo da quella individuale comporta delle difficoltà nella costruzione teorica poiché bisogna tenere conto contemporaneamente dei due versanti: da un lato dei fenomeni di gruppo, dall’altro della costruzione della personalità individuale, ma ha anche dei grandi vantaggi a partire dal presentarci una visione sia del gruppo che dell’individuo più ricca ed articolata. Altro punto molto rilevante, è che Kaës procedendo nella sua teorizzazione ha dovuto (in qualche modo) promuovere un cambiamento della teoria psicoanalitica, nel senso che evidenziando le caratteristiche del gruppo e distinguendole da quelle della mente individuale, ha dovuto rivedere alcuni concetti della teoria psicoanalitica. Quindi sono due cantieri aperti contemporaneamente su cui da un lato c’è la necessità d’aggiornamento e revisione della teoria psicoanalitica, e dall’altro c’è una nuova teoria del gruppo che si sviluppa. L’apparato pluripsichico gruppale, non è soltanto una costruzione che ci parla di come funziona un gruppo, Continua a leggere