Il progetto visting in italia: origini, articolazioni e prospettive
Abstract
Il Visiting affonda le proprie radici teoriche nella ricerca azione di Lewin e nasce in Inghilterra nei primi anni 2000, quando il network Community of Communities guidato da Rex Haigh ha introdotto questo progetto, strutturato sia sulla peer review che sulla self review per monitorare la qualità dei contesti di cura (per adulti, minori e nelle carceri ecc.) e per ottenere l’accreditamento e il finanziamento da parte del Servizio Sanitario Nazionale.
Il progetto Visiting italiano, che l’Associazione Mito&Realtà ha pensato, proposto e formalmente introdotto nel 2010, è finalizzato all’acquisizione di consapevolezza delle CT sui propri punti di forza e di debolezza, per promuove un’azione immediata sulle criticità, attraverso la definizione di obiettivi di miglioramento annuali e la collaborazione con le altre CT partecipanti. Questo coinvolgimento ha lo scopo di creare una rete tra CT, per prevenire l’isolamento, e sostenere la ricerca di standard di qualità (benchmark) condivisi verso cui tendere. Obiettivo ultimo è la realizzazione di uno scambio circolare di buone pratiche, procedure, materiali ed esperienze più evolute, trasmesse alle comunità che ancora non sono in grado di realizzarle. Una caratteristica fondamentale del Visiting è l’assenza della dimensione giudicante, spesso implicitamente presente negli iter valutativi.
Gli autori descrivono le origini e la diffusione del Visiting con lo sviluppo di due varianti, evidenziando i fattori comuni a livello di metodo e di procedure e parzialmente di strumenti che li rendono pienamente confrontabili, ma anche le differenze, che consentono uno scambio reciproco e un arricchimento esperienziale.