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Note psicoanalitiche su “Sussurri e Grida” di Ingmar Bergman

Abstract

L’autore rilegge il film “Sussurri e grida” di Ingmar Bergman non solo come rappresentazione del processo delle emozioni e dei pensieri intorno al morire ma anche come possibile esperienza trasformativa del Sé dello spettatore, che produce un profondo mutamento sul modo di intendere la morte. Le riflessioni psicoanalitiche sul film, avvicinate al concetto di “essere per la morte” di Heidegger, ad alcune note di critica cinematografica, a riferimenti all’esperienza di Ginette Raimbault sulla clinica delle malattie croniche e m

ortali del bambino, sono ricondotte al pensiero di Freud

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