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Ritorno a “Cenerentola”, fiabe nel dialogo della biblioterapia

Abstract

Le fiabe, come gli altri testi letterari, sia scritte che orali, funzionano nel dialogo biblioterapeutico come la “terza voce”, attraverso la quale si instaura il trattamento terapeutico. In questo scritto ho cercato di esaminare il caso della fiaba di Cenerentola nel ruolo di “terza voce” in un trattamento improntato alla biblioterapia. Abbiamo visto che le risposte al test da parte di differenti lettrici, da una parte evocavano i potenziali motivi della trama di Cenerentola, dall’altra gettavano una luce su ogni lettrice in quanto persona singola. Questo doppio effetto crea un dialogo che illumina l’interazione tra la personalità e la biografia individuale, con il sottofondo collettivo della fiaba. Questa interazione rende possibile un fruttuoso dialogo tra la fase infantile e quella adulta dell’individuo tramite un tema speciale scelto da lei/lui. Questo dialogo potrebbe dar luogo ad un processo di elaborazione e forse anche di “correzione” delle esperienze della prima fanciullezza, illuminandole dal punto di vista adulto, senza tuttavia rinunciare alla vitalità e autenticità del primo incontro.

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