Adulto

L’adulto terapeuta in un gruppo di adolescenti

Abstract

La funzione del conduttore in un gruppo di adolescenti non può prescindere dal proprio assetto mentale, dai propri riferimenti culturali, esperienziali e dalla propria adolescenza. Gli stessi adolescenti sono molto bravi a riconoscere il profilo psicologico del conduttore del gruppo e spesso sfidano il terapeuta-adulto.
Prima di addentrarci nell’argomento, mi preme specificare che svolgo attività terapeutica in una struttura psichiatrica pubblica in Roma. In questo contesto, ricopro un ruolo istituzionale e un ruolo professionale di terapeuta. I pazienti si aspettano da me molte cose: vorrebbero una stanza confortevole, ben arredata e contemporaneamente una disponibilità totale. L’immaginario collettivo del paziente che si rivolge al servizio pubblico è spesso caratterizzato da alcune fantasie: l’ambulatorio è visto come una grande madre buona che può elargire molte cose, non particolarmente punitiva e che accoglie tutti; una struttura, quindi che funziona a “maglie larghe”. Gli operatori sono spesso investiti dalla fantasia onnipotente di essere molto bravi perché hanno molti anni di esperienza ed hanno visto molti pazienti. Tutto ciò comporta, inevitabilmente, il rischio di incorrere in frequenti delusioni, svalutazioni o idealizzazioni del terapeuta. In questo congresso mi preme soprattutto approfondire quali funzioni sollecita un gruppo di adolescenti ad un terapeuta di gruppo. Il lavoro che presenterò comprende una parte introduttiva, teorica, seguita da alcuni esempi clinici. 

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