MemoriaFuturo

Presentazione al numero: Memoria del Futuro

Dobbiamo a Claudio Neri la felice intuizione di poter progettare un interessante numero di Funzionegamma su Memorie del Futuro (d’ora in poi, MDF) di Bion. Felice per più motivi. Innanzitutto perché curiosamente in letteratura non ci sono molti lavori sulla Trilogia; poi, perché il paradigma ispirato a Bion sta diventando sempre più noto in psicoanalisi – e per di più in una versione che vede gli category italiani in prima fila; infine, perché soffermarsi su MDF vuol dire impegnarsi in un’attività teoretica. I tre volumi di Bion non rivestono solo un grande interesse per la biografia dell’autore e neppure solo in funzione di comprendere meglio i suoi concetti teorici, bensì si possono considerare a pieno titolo come il capitolo conclusivo di una geniale parabola creativa: non un riassunto o un appendice ma un nuovo capitolo.
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MemoriaFuturo

Al di là del contenimento: la Prima Guerra Mondiale e le teorie psicoanalitiche di Wilfred Bion

Abstract

L’articolo considera gli scritti di Bion relativi alla Prima Guerra Mondiale, dal suo ritorno nel 1919 come soldato, ai suoi Settanta, come psicoanalista. Ci si domanda come e perché le memorie della guerra siano mutate nel tempo e si esplorano le connessioni fra le sue esperienze come comandante di carriarmati in guerra e il suo lavoro clinico di quarant’anni dopo. Il pensiero psicoanalitico di Bion condivide parecchio con i suoi contemporanei inglesi, come Winnicott e Bowlby nel porre al centro le relazioni familiari precoci e la relazione materna, ma questo reca anche tracce della sua guerra. Al fronte ovest durante gli anni 1917-18 Bion era stato esposto al medesimo genere di stati psicotici Continua a leggere

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Lo scritto di Bion sull’arroganza. Leggendo la sua crisi personale

Abstract

Il saggio di Bion “Sull’arroganza” scritto nel 1957, fu prodotto ad un bivio della sua vita. Evidenze tratte da vari suoi scritti sono utilizzate in questo articolo per dimostrare un mutamento avvenuto in Bion a quel tempo, nel suo atteggiamento verso se stesso e verso gli altri. Lo scritto di Bion potrebbe cioè essere letto come una espressione ricca di insight di elementi soggiacenti al suo proprio disprezzo e arroganza. Continua a leggere

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Il viaggio di Bion fra il corpo e la mente

Abstract

Bion ha sviluppato molte teorie nel corso della sua vita spostandosi dall’una all’altra attraverso numerose cesure. Iniziando con le idee psicologiche che gli derivavano  dal suo training medico come dottore, e l’influenza del chirurgo Wilfred Trotter. Poi più tardi fu influenzato dall’approccio sociale di John Rickman per la psicologia dei gruppi e successivamente dalla sua formazione psicoanalitica con Melanie Klein, quando rivisitò le sue idee psicosociali in termini di concettualizzazioni psicoanalitiche. Continua a leggere

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Memoria del futuro e la difesa dalla conoscenza

Abstract

L’Autore cerca di mostrare la continua apertura di mondi possibili che la psicoanalisi potrebbe consentire e i rischi di una chiusura dogmatica sul noto. Continua a leggere

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Memorie del futuro e memorie del numinoso

Abstract

Partendo dal confonto tra il Libro rosso di Jung e la trilogia di Memoria del futuro di Bion, l’autore propone l’ipotesi che, analogamente a quanto avviene per la personalità individuale – dove l’eruzione di esperienze sommerse ci confronta con l’affiorare di parti della mente non completamente nate, o precocemente abortite, per il fatto di non aver trovato spazio per esistere dentro la mente dell’oggetto – sembrano esistere anche modelli e teorie che, non avendo trovato sufficiente spazio nella mente di Freud e dentro la mente della comunità scientifica da lui creata, sono sprofondate in sotterranei e catacombe della concettualizzazione psicoanalitica.
Nella riflessione junghiana sembra che siano così affiorati quei contenuti scissi o dissociati, e sommersi nel pensiero freudiano originario, che anticipavano i più attuali sviluppi della psicoanalisi: una ulteriore prospettiva sull’inconscio che, accanto all’essere costituito dal deposito di ricordi infantili rimossi, poteva affacciarsi sull’infinito (Matte Blanco, 1975), essendo animato da una pulsione alla verità (Bion, 1977b), da una pulsione alla rappresentazione (Bollas, 2009) e da una pulsione alla conoscenza (Ogden, 2011). Continua a leggere

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Vivere in un mondo con o senza memoria del futuro

Abstract

L’architetto americano Chipperfield, direttore della 13° mostra di architettura (Venezia 2012), a correggere stravaganze rotture e omologazione che infestano l’architettura contemporanea proponeva come “common ground” della mostra la triplice dimensione della continuità, del contesto e della memoria, specificando che il futuro di ogni nazione è nella sua memoria, concetto che si è materializzato, in altro contesto, nelle parole di un cittadino qualsiasi che chiedendo con calore il restauro di un edificio cinquecentesco danneggiato da un terremoto sosteneva “un paese senza memoria, non ha futuro”. Continua a leggere

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Attualità del pensiero bioniano sul pensiero

Abstract

In questo lavoro viene discusso un modello di “darwinismo motivazionale”. Partendo dal concetto bioniano di protopensieri, l’autore ipotizza una relazione possibile tra rappresentazioni emozionali e simboliche scaturite dall’esperienza. L’interpretazione psicoanalitica è presentata come una sintesi vitalizzante di emozione e simbolo. Continua a leggere

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“Psicoanalisi, credo”, nel paese delle meraviglie. Lettura e Letteratura in Memoria del Futuro

Abstract

Il titolo originale Memoria del Futuro ci dà una informazione in più su quello che andremo a leggere: il libro è un Memoir, identificando come tratto distintivo del memoir un “commitment to the real”, un impegno, una fedeltà a ciò che è reale; e si tratta di un genere che riflette, come scrive Bion,  una attività umana fondamentale: la narrazione delle nostre vite nei termini che ci sono propri. Continua a leggere

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Il rasoio di Wilfred. Leggendo Memoria del futuro di W.R. Bion

Abstract

L’Autore sostiene che Memoria del Futuro sia un testo che sviluppa con strumenti letterari la proposta di riforma concettuale formulata in Esperienze e nei gruppi e in Apprendere dall’esperienza. La continuità epistemologica fra i testi bioniani è intesa come una realizzazione, nel campo della psicoanalisi, delle precauzioni teoriche e delle preoccupazioni metodologiche che sono state caratteristiche del nominalismo e dell’empirismo: l’evitamento degli eccessi speculativi e la distanza ontologica fra oggetti e concetti. Continua a leggere

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L’ultimo Bion

Abstract

Nel febbraio del ’68, più che settantenne, Bion si trasferì in California e vi lavorò per un decennio fino a poco prima della morte. Solo ora cominciamo a conoscere quest’ultimo periodo di Bion. Esso corrisponde ad una profonda evoluzione teorica che fa ruotare intorno al concetto dell’esperienza di O l’intera teoria e la tecnica della psicoanalisi.  I ricordi dei suoi pazienti americani, Grotstein (2007) e Gooch (Culbert-Koehn, 2011) ci fanno incontrare Bion al lavoro nella stanza di analisi e conoscere così la sua tecnica “disciplinata e concentrata”. Continua a leggere