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GruppoRito

Introduzione al numero su “Gruppo e Rito”

Il piccolo gruppo psicoanalitico è esso stesso un rito che contiene le angosce individuali, consente di affrontarle nel gruppo, fornisce un’appartenenza e una possibilità di mutamento. Un paziente diceva, rivolto ai compagni, “noi non siamo sfigati, abbiamo il gruppo”. Il rito è accentuato dalla dimensione gruppale. L’appartenenza al gruppo consente di recuperare la propria storia infantile, di condividerla, anche quando è drammatica. In un gruppo il racconto di abusi sessuali subiti fu preceduto da un sogno in cui la paziente era nuda, sotto il cappotto, e commentando il sogno disse: “ora ci spogliamo tutti”. Le esperienze simili degli altri fanno sentire più umani, il rispecchiamento del gruppo, moltiplicato dai vari componenti, consente di sentirsi riconosciuti e con un valore. Le carenze vengono viste come riparabili, il gruppo fornisce l’esperienza di oggetto-sé, cioè la funzione di sostegno al sé, che era stata insufficiente.

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GruppoRito

Risonanze e riflessioni sui lavori di Marinelli, Mellier e Neri presentati al Convegno “Gruppo e rito”

Abstract

Il tema Gruppo e Rito mi pare di particolare pregnanza in questo momento storico di profonda complessità con pericoli di chiusura nel proprio “particulare” che stimolano un narcisismo disgregante e pericoloso. Il piccolo gruppo analiticamente condotto non solo può essere un valido modello per affrontare le chiusure narcisistiche ma anche può curare in modo privilegiato il malessere contemporaneo, caratterizzato da inibizione delle funzioni preconsce di creatività e di simbolizzazione. Questa mancanza viene esaltata nei momenti di cambiamento profondo, di eventi mutativi, quali la nascita, la morte, le stagioni della vita, l’amore e la guerra. I riti sono importanti, per contenere, per dotare questi eventi di significato, riallacciando legami sostenitivi, sia per l’individuo sia per il gruppo tutto.

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GruppoRito

Riti e ritualità cibernetiche nella comunità dei fratelli digitali: riflessioni teorico-cliniche

Abstract

Il presente lavoro si focalizza sul tema del rito in adolescenza. Inizialmente, viene discussa la funzione del rituale durante l’adolescenza e le relative trasformazioni puberali. Viene fatto cenno alla crisi del rito che caratterizza le società post-moderne e l’impatto che questo può avere sul percorso evolutivo dei più giovani. Attenzione viene inoltre data alle dimensioni rituali che possono venire a configurarsi tra gli adolescenti nel contesto del ciberspazio e dei videogiochi. Nello specifico, vengono distinti fenomeni che svolgono per gli adolescenti di oggi la funzione del rito e che sono al servizio dello sviluppo della persona, da fenomeni più francamente solipsistici e sintomatici di fragilità narcisistiche.

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Introduzione, il gruppo degli dei tra psicoterapia di gruppo e antropologia

                                                           “Qualunque sia la fede che professano,                                                                                tutti i poeti in quanto tali,                                                                                                   sono politeisti”                                                                                                           Auden

                                                         “Un uomo onesto è un uomo mescolato”
Montaigne

 

La nota canzone Acquarello del cantautore brasiliano Toquinho che recita così: “Sopra un foglio di carta lo vedi chi viaggia in un treno… sono tre buoni amici che mangiano e parlano piano… da un’america all’altra è uno scherzo ci vuole un secondo… basta fare un bel cerchio ed ecco che hai tutto il mondo…”  attiene ad un clima di incontro su un progetto di lavoro e di ricerca. In una terrazza romana, mentre dal mondo dell’informazione piovevano notizie drammatiche di conflitti ideologici, interetnici, ‘di civiltà’, come qualcuno pretende dire, si sono incontrati in una cena estiva gli category di questa int Continua a leggere

Unitas Multiplex La funzione terapeutica del rito nella psicoanalisi di gruppo e nelle culture tradizionali:convergenze e diversità

Abstract

L’ autore si ispira alla metafora dell’ Unitax Multiplex per affrontare un lavoro sui gruppi dal punto di vista psicoanalitico e antropologico per via della molteplicità delle prospettive nel tentativo, allo stesso tempo, di individuare parametri di unitarietà. Verrà approfondita la funzione terapeutica nei gruppi con una particolare attenzione agli aspetti mitico-rituali, tenendo conto che i fattori contingenti dell’incontro che realizza un piccolo gruppo a funzione analitica hanno elementi di similar Continua a leggere

Pierre Fatumbi Verger nel ricordo di Zélia Gattai Amado

Abstract

Uno scritto di Pierre Fatumbi Verger in cui parla del ricordo di Zélia Gattai, storica brasiliana, nipote di emigranti italiani. Compagna di Jorge Amado e Continua a leggere

GauguinAnoressia

Ripetizioni nel tempo e microtrasformazioni. Dieci anni di lavoro con un gruppo di pazienti anoressiche e bulimiche

Abstract

Nel tempo longitudinale del lavoro di gruppo con pazienti anoressiche e bulimiche il contatto con il mondo della ripetizione, che si snoda tra pazienti e paziente dopo paziente, ma anche la rivisitazione mobile dei propri assetti clinici e teorici consente anche la loro integrazione e talv Continua a leggere