MatisseFormazione

La persona interna all’ospedale che svolge una funzione di tramite e garante dell’esperienza. Simonetta Bruni (Parte seconda)

Abstract

Presenteremo l’esperienza di un gruppo di formazione, con medici e infermieri, centrato sul tema della malattia neoplastica. Il gruppo si è svolto all’interno di un reparto di medicina oncologica dell’ospedale generale di Roma, San Filippo Neri, in collaborazione con il Servizio di Psichiatria dell’ospedale stesso, per la durata di tre mesi, con cadenza settimanale. E’ stato condotto unitamente dalla psichiatra del Servizio, responsabile per le consulenze presso i reparti (S.Bruni), e dal supervisore esterno, psicoanalista di g Continua a leggere

Bion

Prefazione, Verità ed evoluzione in “O” nell’opera di Bion

Non è stato facile dare un ordine o solo una successione ai contributi tematici dei diversi category, che in luoghi e culture differenti (Inghilterra, Francia, Brasile, Israele e Italia) hanno riavvicinato il pensiero di Bion per condividere l’idea che la psicoanalisi come “sonda psicodinamica” possa continuamente esplorare ciò che avviene mentre avviene e produrre nuove dimensioni di senso. Avremmo auspicato più che una successione, o storica o tematica, piuttosto una presentazione simultanea a più dimensioni. Per questo motivo abbiamo ritenuto di presentare all’inizio di questo numero (a cui seguirà un secondo) l’articolo focalizzato sull’idea bioniana della turbolenza emotiva creata dall’incontro fra due menti o più menti e l’esig Continua a leggere

Bion

Omogeneità della protomente

Abstract
Considerando all’inizio la natura omogenea del gruppo (dei traumatizzati di guerra nell’ospedale di Northfield) che portò Bion a studiare il funzionamento del gruppo e l’apporto della mente sociale e primitiva ai processi cognitivi e all’evoluzione psichica, il contributo prende in esame dapprima la nozione etimologica e storica di omogeneità, e la confronta successivam Continua a leggere

MatisseIcaro

Nota editoriale del numero 23

La preparazione di questa edizione proposta da Paola Carbone sul tema del trauma e dell’incidente nell’epoca adolescenziale è stata incubata per un lungo periodo di tempo, fino a quando si è creata una rete di scambi e ha contribuito a produrre una scena editoriale dapprima di sorpresa (chi si occupa di un tema così specifico e così drammatico?); poi di ricerca (clinici, teorici, allievi si sono scambiati notizie e domande); infine di contatto e di comunicazione creativa (i ricercatori nel campo erano numerosi; le competenze, il coraggio e le risorse per narrare anche, e gli scambi sono diventati folti e affettivizzati).

Paradossalmente, dato il tema tanto angosciante, la cura dell’edizione ha avuto nel gruppo degli category, curatori e collaboratori un valore rigenerante, ha seminato conoscenze, legami e speranze riparatrici e soprattutto la sensazione di vedere riconosciuta e individuata in mo Continua a leggere

BronzinoBionFoulkes

Presentazione del numero. Bion e Foulkes

Nel presentare questa edizione di Funzione Gamma, dedicata a “Bion e Foulkes” e ringraziando gli category e tutti coloro che hanno contribuito a idearla e a realizzarla, va sottolineato quanto si rivelino ricche di senso e di sviluppo le sorgenti del pensiero psicoanalitico di gruppo, le loro prossimità e differenze, e il bisogno di rivisitarle, alla ricerca di nuove integrazioni e di nuovi contatti. L’attualità stimolante del tema appare legata infatti, oltreché alle urgenze che provengono dai rapidi mutamenti organizzativi del gruppo sociale nel suo insieme, anche ai bisogni evolutivi dell’incontro epistemologico fra i diversi modelli con i quali l’approccio al gruppo è stato studiato. In particolare riemergono le esigenze di essere in relazione profondamente e da diversi vertici con la teoria psicoanalitica classica, con la sua evoluzione e con le sue istituzioni, pur mantenedosene separati e continuando il dialogo con altre discipline. Se la vita del gruppo è la qualità specifica dell’attenzione e della ricerca, e la valorizzazione delle possibilità sociali della mente individuale, allora i luoghi della sua espressione, come questa occasione telematica di incontro fra differenti category, saranno essi stessi un luogo transizionale di comunicazione, nel quale i diversi elementi del gruppo si rappresentano e sono assunt Continua a leggere

GiorgioneFilosofi

Presentazione, Tempo e Narrazione

L’edizione è introdotta dal saggio di Antonino Ferro.
Ferro ha centrato una articolata ricerca sul fulcro narratologico e trasformativo del qui e ora della seduta analitica, contribuendo a plasmare nuove dimensioni della teoria psicoanalitica e del transfert, che assumono particolare importanza a fronte dei mutamenti delle moderne patologie e dei contesti nei quali esse nascono.
L’edizione Tempo e Narrazione è nata dal suo saggio introduttivo, che rende ragione della complessa sostanza semiotica del tema, delle ricerche che vi confluiscono e del significato psicoanalitico del narrare.
Gli articoli successivi sono andati organizzandosi attorno ad un nucleo prescelto e hanno preso soprattutto in considerazione le valenze sociali del narrare e la relazione con l’elemento (a)temporale.
Una relazione fra ricordo e oblio è esplorata attraverso la rievocazione di un paziente e di due scenari di fiabe venuti a far parte della sua vicenda analitica. Nella vicenda analitica alcuni ricordi possono e debbono essere trasformati e lasciati sullo sfondo a favore di un presente rinnovato. Barbablù e Sheherazad indicano appunto queste due polarità. Barbablù addita una camera piena di pezzi tronchi e mutilati, alla quale si ritorna coattivamente più e più volte. Sheherazad lo scioglimento del ricordo traumatico di un tradimento subito che viene operato attraverso l’attività inventiva del narrare. L’autore mostra, inoltre, come in alcuni casi la rievocazione letteraria giunga in seduta al posto di espressioni più dirette e personali, come un modo per rivendicare la mancanza di elementi necessari per elaborare sentimenti paurosi e per proseguire l’analisi. Tale assunto conduce a individuare il diverso uso della memoria e la qualità importante della possibile oscillazione del ricordo fra contenuti inaffrontabili ed evitati e frammenti cristallizzati, che pur avendo un’apparenza insignificante svolgono una importante funzione coesiva e di contenimento.
La seduta e le fiabe, che vi sono in diverso modo rappresentate, trattano gli elementi di terrore e di frammentazione del ricordo. (Neri).
Il tema della narrazione di fiabe è anche proposto, in una preziosa sezione tematica presentata successivamente, come mediatore simbolico con gruppi di bambini, da Pierre Lafforgue e da alcuni category italiani.
Vari aspetti sono esplorati che indicano la narratività come elaborazione di un gruppo: ad esempio il gruppo che contiene, elabora e trasforma le “osservazioni del bambino” svolte secondo il metodo di Esther Bick e dell’Infant Observation, il quale mediante le “associazione dei punti di vista” sui resoconti delle osservazioni si ricollega alla possibilità di ricreare temporalità e legami psichici mancanti in quelle situazioni infantili nelle quali la sofferenza primitiva precoce, fuori-tempo e fuori-psiche, non può, nonché essere simbolizzata, neppure essere comunicata e segnalata (Mellier). Continua a leggere

GiorgioneFilosofi

La relazione temporale nella narrazione del mito di Orfeo.

Abstract

Mediante la narrazione del mito di Orfeo, e del contrasto fra la temporalità infera con quella della luce, l’istante dell’esperienza e della conoscenza è descritto come un tempo esclusivo che esige una presenza assoluta e non consente né l’anticipazione del tempo futuro, tramite il desiderio, n Continua a leggere

Senso

Presentazione del numero “Sensorialità, Corporeità, Sessualità nel Gruppo”

Condivisa in tutti gli scritti di questo numero di Funzione Gamma è una visione olistica del rapporto psiche e soma  laddove anche la sensorialità, come sostiene Corbella nel suo lavoro viene “ intesa sia come proprium del vivente sia come umana esperienza soggettiva dell’operare dei nostri sensi,  si collega al corpo e alla mente e fornisce la base della sessualità, del piacere e del dolore, e dunque del nostro essere nel mondo”.
L’edizione è aperta dal contributo di Friedman sul sogno nel gruppo, in quanto momento di integrazione riuscita fra psiche e soma, dove l’individuo è presente nella sua interezza: questa edizione vuole ricordare che quando i sogni nascono dagli aspetti preconsci costruttivi aprono a nuove prospettive e anche a nuovi percorsi sinaptici.
In particolare nel suo armonico e articolato scritto Note su sensorialità, corporeità, sessualità nel gruppo  Paola Russo sottolinea come gli esseri umani interroghino il mondo attraverso i sensi e come il setting di gruppo sia attento appunto anche alla comunicazione non verbale perché Continua a leggere

Senso

Notazioni sul significato dell’abbigliamento nel gruppo

 Abstract

In questo articolo abbiamo voluto dimostrare che l’attenzione e il processo analitici non hanno limiti di ambito e di escursione di piani e dimensioni diverse: tali dimensioni possono presentarsi simultaneamente e riferirsi a differenti semiotiche e per questo motivo l’enucleazione degli elementi sociali e concreti del setting di cura è complessa e faticosa. Searles parlava del volto dell’analista in seduta che è in realtà il volto del paziente (1986) e indicava le occasioni nelle quali anche quando le parole non sono state efficaci o possibili, si p Continua a leggere

GauguinAnoressia

Presentazione dell’edizione “Gruppo con pazienti anoressiche: fattori terapeutici”

L’anoressia può essere descritta in diversi modi, a seconda del modello usato. All’origine, essa era vista da Freud come uno dei versanti di realizzazione del lavoro dell’isteria (1895). Da Abraham (nei bellissimi studi sul carattere e gli stadi di sviluppo pulsionale, che ancora oggi ci insegnano a comprendere l’ancoraggio alla posizione orale, e il lavoro della sublimazione), essa rappresentava uno stato di fissazione, o un naufragio pulsionale della posizione orale. Successivamente, con la
psicoanalisi oggettuale kleiniana, si poteva pensare all’anoressia in termini di una posizione PS_D gravemente insufficiente. Mentre nella revisione trasformativa portata dal pensiero di Bion, la somatizzazione anoressica potrebbe essere descritta nei termini di una realizzazione dellafunzione contenitore-contenuto invertita (Bruni, 2002).
Il punto di vista del mancato sviluppo del processo di separazione-individuazione (Mahler, 1975) e di simbolizzazione (Segal, 1957) e l’idea degli oggetti transizionali di Winnicott (1971), hanno contribuito a sottrarre il tema ai modelli topici, spaziali e processuali, valorizzando piuttosto la condizione originaria in termini temporali e relazionali e di”evironment” primario. Continua a leggere

sogno e gruppo

La felicità di sognare

Abstract

La funzione del sogno nella seduta di gruppo è vista sotto molteplici aspetti e collegata a più elementi del processo analitico: la tradizione del sognare diviene infatti presto nel gruppo una risorsa particolarmente affettivizzata e significativa e il sognare lo rifornisce di occasioni identitarie, individuanti e senso di oggetti propri e fecondi. Anche i Continua a leggere