Bion

Prefazione, Verità ed evoluzione in “O” nell’opera di Bion

Non è stato facile dare un ordine o solo una successione ai contributi tematici dei diversi category, che in luoghi e culture differenti (Inghilterra, Francia, Brasile, Israele e Italia) hanno riavvicinato il pensiero di Bion per condividere l’idea che la psicoanalisi come “sonda psicodinamica” possa continuamente esplorare ciò che avviene mentre avviene e produrre nuove dimensioni di senso. Avremmo auspicato più che una successione, o storica o tematica, piuttosto una presentazione simultanea a più dimensioni. Per questo motivo abbiamo ritenuto di presentare all’inizio di questo numero (a cui seguirà un secondo) l’articolo focalizzato sull’idea bioniana della turbolenza emotiva creata dall’incontro fra due menti o più menti e l’esig Continua a leggere

Bion

Introduzione

La sconvolgente esperienza dell’incontro con Bion

Il pensiero di Bion non è ordinabile, specialmente quello mistico. Bion ha portato l’incertezza, il dubbio, la continua trasformazione del pensiero nel tempo. Nella trilogia c’è già il pensiero post-moderno (indeterminazione, decanonizzazione, ironia, ecc. ecc.). La mia prima impressione, nel leggere Bion, negli anni ’78, è stata sconvolgente: una sensazione di disorientamento temporo-spaziale e di rabbia; ora di una riflessione aperta verso il Nulla!
Un giorno Ignacio Matte Blanco, mi fece vedere una lettera di Bion, a lui indirizzata, dove lo ringraziava per aver scritto un lavoro sul suo pensiero. Notai l’a Continua a leggere

Bion

Mentalità di gruppo e “avere una mente”

Abstract
Come asserzione generale, avere una mente comporta la capacità di riconoscere un’altra mente. Certamente la teoria bioniana della funzione alfa implica che lo sviluppo stesso della mente dipenda, innanzitutto, da un’ “altra mente”, che funge da contenitore. La mente, q Continua a leggere

Bion

La verità come fattore terapeutico

Abstract
La verità – secondo Bion – ha carattere performativo; è capace cioè di operare trasformazioni. L’analisi è un processo veritativo che aiuta il paziente a divenire se stesso. Perché tale trasformazione si realizzi positivamente la ricerca della verità deve essere temperata e guidata dall’empatia. Il concetto di empatia è stato originariamente impiegato nell’ambito della critica dell’arte per indicare Continua a leggere

Bion

“Uomo aperto”,“Homo clausus”e il “quinto assunto di base”: concetti ponte tra tradizione bioniana e foulkesiana

Abstract
In questo lavoro ho cercato di creare un ponte per superare la rottura fra la tradizione foulkesiana e quella bioniana rivedendo la vecchia disputa fra le due posizioni teoriche e cliniche. L’ipotesi principale di questo articolo è che Bion e Foulkes hanno cercato di raggiungere lo stesso fine, anche se provenivano da direzioni diverse e complementari. La metafora che viene usata è quella che Bion e Foulkes come due minatori che scavano un tunnel sotto un fiume, partendo da sponde opposte. Bion e i suoi seguaci hanno provato a superare le patologie del gruppo che controllano quelle individuali abolendone la soggettività (gruppi in assunto di base), mentre Foulkes e i suoi seguaci hanno cercato di superare le patologie di individui privi Continua a leggere

Bion

Omogeneità della protomente

Abstract
Considerando all’inizio la natura omogenea del gruppo (dei traumatizzati di guerra nell’ospedale di Northfield) che portò Bion a studiare il funzionamento del gruppo e l’apporto della mente sociale e primitiva ai processi cognitivi e all’evoluzione psichica, il contributo prende in esame dapprima la nozione etimologica e storica di omogeneità, e la confronta successivam Continua a leggere

Bion

L’esperienza dei mistici e quella dello psicoanalista dal vertice di Bion

Abstract
L’autore propone di esplorare l’affermazione che alcune condizioni mentali di accesso alla esperienza mistica possono fare parte del vissuto psicoanalitico. Questo avvicinamento conferisce allo psicoanalista la possibilità di impiegare elementi della disciplina di alcuni mistici per pensare la esperienza della seduta, senza che questo significhi uguagliare le due situazioni, o intendere la Psicoanalisi come un atteggiamento religioso o mistico. A Bion, non passò inosservata questa vicinanza, arrivando ad affermare che i fatti psicoanalitici possono essere espressi adeguatamente, prendendo come modello l’esperienza dei mistici. Nel prenderla come modello, egli l’usa come costruzione provvisoria per dare significato ai fatti osservati nell’esperienza con il 

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Bion

Bion e il mistico

Abstact
Per comprendere il “misticismo” di Bion è necessario considerare il viraggio che ha caratterizzato la sua vita: fino a metà degli anni ’70 Bion scrisse ampiamente e magistralmente di psicoanalisi, rimanendo inquadrato in una concezione di pensiero che si può definire “aristotelico-kantiana” e per la quale, nel trattare dei gruppi, egli assunse una modalità sostanzialmente “militare”. Un evento “catastrofico”, legato al suo venire a contatto con la psicoanalisi Nord-Americana, destabilizzò questa impostazione mentale, nella quale niente si ritrova di “mistico”. Di fatto nei suoi scritti più recenti Bion utilizzò concetti meno “scientifici” e più “insaturi”, indicanti un suo spostamento in senso platonico-matteblanchiano. Egli entrò così in Continua a leggere

Bion

Preconcetto

Abstract
L’autore considera il preconcetto come un metodo di sopravvivenza e protezione della mente nella impossibilità di sviluppare la tolleranza e il contatto con le proprie esperienze emozionali. Senza il contatto intimo con queste ultime l’individuo non riesce a dare senso ai suoi vissuti e deve ricorrere o valersi di sistemi rigidi di credenza e di funzionamento che mirano a sostituire Continua a leggere

Bion

Psicoanalisi ed Estetica – Risignificazione dei conflitti psicotici e reciprocità creativa

Abstract
Fonti di ispirazione che popolano gli universi di estetica e psicoanalisi sono usati per costruire modelli mentali , visioni di approccio, conflitti emotivi legati a livelli psicotici. La presentazione clinica è effettuata attraverso fotogrammi emozionali. I movimenti della coppia analitica sono studiati legati alla funzione di ri-sigificare blocchi psicotici e così di riaffrmare il dialogo analitico e di promuovere la reciprocità creativa, come base per la crescita mentale. Continua a leggere

Bion

Gruppi psicoanalitici e gruppi musicali: un’indagine sulle possibili prospettive comuni

Abstract
Questo lavoro si propone di gettare un ponte tra due realtà, la musica e la psicoanalisi di gruppo e di indagare su alcune delle dinamiche che intervengono nei gruppi di musicisti, nell’intento di analizzarle da un vertice analitico, ponendo come riferimento la teoria che ci viene offerta dalle grandi scuole di pensiero che si sono occupate di psicoanalisi di gruppo. Parole chiavi sono catene associative gruppali correlate con la libera improvvisazione nelle jam session, effetto specchio e risonanza, analizzate nei due ambiti, l’atmosfera o “tono di fondo” della seduta, Il Medium e gli effetti della mentalità primitiva e degli assunti di base, comparando la descrizione che ne fanno W.R. Bion e C. Neri con quello che avviene in musica. Continua a leggere